Innanzitutto ringrazio il Presidente Gabriele, IZ3GOM, per avermi affidato l’incarico di coordinatore ARI-RE per la sezione di Belluno e, su conferma dei Presidenti delle sezioni di Cadore e Feltre, anche del gruppo coordinato della Provincia di Belluno. In tale veste mi corre l’obbligo dei verificare, a distanza di molto tempo, se i soci che a suo tempo avevano dato l’adesione sono ancora intenzionati ad operare nell’organizzazione e contemporaneamente sentire anche i nuovi soci nel frattempo aggiuntisi alla nostra associazione. Nell’occasione vorrei ricordare che il contributo dei radioamatori nel caso di emergenze era a suo tempo reso obbligatorio per legge internazionale, poi recepito anche dalle leggi nazionali delle quali cito il DPR n. 1214 del 1966, il TU delle Telecomunicazioni n. 156 del 1973 e quindi il DM 27 maggio 1974 comunemente noto come Decreto Togni. Arriva poi la risoluzione n. 640 della Conferenza Amministrativa Mondiale della Radiocomunicazioni tenutasi a Ginevra il 6 dicembre 1979 e resa esecutiva con DPR 27 luglio 1981 n.740. Successivamente con ordinaza 496-FRC-ZA pubblicato in GU n. 52 del 1 marzo 1985 veniva istituita, dall’allora Ministro Zamberletti, la rete nazionale radioamatoriale di radiocomunicazioni di emergenza stabilendo che le Prefetture dovevano dotarsi di stazione radio radiamatoriale e attribuendo ai Prefetti il potere di cooptazione. Tale rete é tuttora operativa e almeno un paio di volte all’anno siamo chiamati ad una prova generale di verifica della sua funzionalità. Nel tempo poi, con la frammentazione della competenze tra Stato, Regioni e Provincie il nostro contributo é diventato di tipo volontaristico. Non va dimenticato però che la potenza del mezzo radio, da noi principalmente visto e sentito come una passione a volte banalizzata in hobby era, ed é tuttora, considerato come risorsa strategica in caso di emergenze gravi che portano all’abbattimento dei normali mezzi di comunicazione. Sul piano umano cito quanto pubblicato sul sito della Protezione Civile: “Scegliere di diventare volontario di protezione civile racchiude un atto di profonda sensibilità e disponibilità, riassume uno dei punti più alti dell’essere solidali nei confronti della collettività, in particolare con chi é stato colpito da una calamità, naturale e non, grave e violenta, che deve fare appello a tutte le forze interiori e sociali per superarne le conseguenze.” Questo quindi vuole essere un ringraziamento per tutti coloro che hanno confermato l’adesione ad ARI-RE nonché un invito a chi ancora non lo fosse ad iscriversi utilizzando il modulo scaricabile da questo sito. Tengo a precisare che l’adesione non comporta obblighi essendo l’attività di tipo volontaristico. La nostra attività, nel caso di emergenze o esercitazioni si esercita mantenendo le comunicazioni tra CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) sito all’aeroporto di Belluno e i vari COM (Centri Operativi Misti) allocati nelle Comunità Montane della Provincia nonché con Regione e Dipartimento Protezione Civile in Roma. CCS e COM sono di norma attrezzati con apparecchiature ed antenne di proprietà dei relativi Enti Pubblici. Massimo Tegner, I3TGW
DECRETO TOGNI
DECRETO ZAMBERLETTI
ARI RE DPR 740
domanda di adesione ARI-RE